La passione per la meccanica deriva dall'azienda di papà e mamma, che costruiva presse idrauliche per compattare rottami metallici. Le avrete viste in qualche film dove un'automobile intera diventa un cubo metallico di 500 mm di lato. Passavo le mie giornate di infanzia tra saldatori, tornitori, fresatori, carpentieri, impiantisti idraulici e guardavo ed osservavo tutto con la voglia di capire. Quando papà scomparve improvvisamente nel 1980, pochi giorni dopo avere venduto una nuova macchina ad un cliente del Kuwait mi ritrovai catapultato dentro l'azienda, perchè avevo una buona conoscenza del disegno tecnico in quanto frequentavo l'Istituto Tecnico Industriale Aldini Valeriani. Con l'aiuto e l'esperienza di persone che avevano già costruito macchine simili in passato, riuscii a realizzare la macchina, una struttura di lamiere, cilindri oleodinamici, gru per l'autoalimentazione del materiale, ruote da Hercules C130 per poter essere trainata (con molta fatica) su zone deserte. Era in grado di comprimere una automobile intera di 5 metri di lunghezza riducendola ad un cubo metallico. Da lì in poi ho continuato a fare esperienza, disegnando nuove macchine fino al momento in cui ho cercato di espandere ulteriormente le mie esperienze.